Effetto coronavirus

 Effetto coronavirus
“La notizia è passata su alcuni siti senza destare troppa attenzione: il coronavirus ha provocato un vero e proprio crollo delle emissioni in uno dei paesi più inquinanti, ovvero la Cina, per un totale stimato di un -6 per cento rispetto al periodo dello stesso anno e un calo di 100 milioni di tonnellate sempre rispetto all’anno precedente. Si tratta di un paradossale effetto positivo di quello che resta – ci tengo a dirlo subito per evitare banali accuse di cinismo – un’enorme tragedia globale, che ha ucciso molte persone e ancora ne ucciderà.”

Così dice la giornalista ambientale Elisabetta Ambrosi sul suo blog, che vi consiglio fermamente di visitare 👇 
Che cosa è successo? Di fronte alla minaccia del coronavirus sono state adottate misure estreme. La produzione si è fermata, milioni di voli sono stati bloccati, le persone non escono di casa e si è bloccata pure l’economia, con danni ovviamente rilevanti. Niente di tutto ciò è accaduto invece in relazione alla minaccia del cambiamento climatico. Minaccia che, dati alla mano, è molto, ma molto più pericolosa del coronavirus, perché mentre rispetto al virus c’è un grosso margine di incertezza – non sappiamo cosa accadrà – nel caso del cambiamento climatico tutto è già stato scritto e quasi tutto si è verificato esattamente come era stato predetto. Insomma, resta davvero inspiegabile come il riscaldamento globale in atto non venga ancora percepito come minaccia. Perché se lo fosse, si metterebbero sicuramente in atto misure drastiche quanto quelle adottate nel caso del coronavirus.  
Il fatto – comunque positivo per il pianeta e quindi per la nostra salute e salvezza – che il coronavirus abbia ridotto le emissioni mostra inoltre con chiarezza, se mai ci fossero ancora scettici, che le emissioni di CO2 sono direttamente legate alle attività umane. E soprattutto che, in quanto tali, possono essere ridotte. 

 

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