La sezione trentina di Italia Nostra ha chiesto formalmente al presidente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder, di organizzazione di una conferenza d’informazione sul tema dell’uso sostenibile dei pesticidi in Trentino.
Trento – “Potrebbe essere una buona occasione, invitando “persone competenti” in materia, per fare il punto sull’applicazione, anche nel nostro Trentino, del Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari”, scrive in una lettera il presidente Salvatore Ferrari.
Utilizzo dei pesticidi in Trentino
La richiesta arriva a pochi giorni dall’incontro pubblico promosso a Dimaro dall’Associazione apicoltori della val di Sole, Peio e Rabbi, in cui sono stati presentati i primi risultati del Progetto di biomonitoraggio della qualità ambientale per la presenza di agro farmaci e metalli pesanti in val di Sole. “Alcuni dati – soprattutto quelli rilevati a Mostizzolo e a Caldes, il paese in cui risiedo – per quanto riguarda la presenza di agro farmaci – e quelli rilevati a Pellizzano e a Ossana – per quanto riguarda la presenza di metalli pesanti – appaiono, per molti aspetti, davvero preoccupanti, in particolare per possibili ricadute negative sulla salute dei cittadini”, scrive ancora il presidente di Italia Nostra. Di qui l’invito rivolto al presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, come consente l’articolo 150 del Regolamento interno del Consiglio provinciale.
Italia Nostra ritiene inoltre che l’incontro già previsto venerdì 31 gennaio (“Una nuova alleanza per una Val di Sole sostenibile”) sia privo di “importanti portatori d’interesse”. Dalla locandina dell’incontro – ha scritto ancora Ferrari, questa volta in una lettera inviata al ministro Riccardo Fraccaro – “risulta evidente l’assenza di alcuni portatori d’interesse, forse i più ‘scomodi’.
Mi riferisco ai responsabili trentini delle associazioni protezioniste, ai referenti locali del Fai, ai responsabili dell’Associazione apicoltori della val di Sole, Peio e Rabbi che il 25 gennaio scorso hanno presentato al teatro di Dimaro i risultati (per molti aspetti preoccupanti, se non inquietanti), scrive ancora Ferrari.